I dischi freno a margherita sono stati da sempre fonte di accese discussioni tra motociclisti.

C’è chi sostiene che servano solo per aumentare l’estetica della moto, altri ne esaltano le loro prestazioni.

Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza partendo dal principio.

I dischi freno sono una componente fondamentale per garantire potenza ed efficienza di un impianto frenante.

Nel corso degli anni gli impianti frenanti delle moto hanno subito molte evoluzioni.

Basti pensare che nelle moto più datate, l’intero reparto frenante era affidato ad un sistema a tamburo.

I freni a disco sono stati la svolta, garantiscono una maggiore efficienza e durata.

Col tempo anche i dischi freno si sono evoluti per forma, peso, materiali e dimensioni.

Tutto questo con l’unico scopo di migliorarne la performance in qualsiasi condizione.

Il disco si compone di due parti ben distinte con due scopi altrettanto chiari: la pista frenante e la campana.

La prima garantisce l’accoppiamento con la pastiglia e quindi produce coppia frenante durante l’azionamento del sistema idraulico.

La seconda invece garantisce l’accoppiamento tra la ruota e la pista frenante.

Quest’ultima è quasi sempre realizzata in acciaio inox, materiale che garantisce una stabilità delle prestazioni al crescere della temperatura.

Inoltre l’acciaio inox non arrugginisce, così da soddisfare anche l’estetica, fattore da sempre ricercato sulle moto.

L’aspetto di un disco viene determinato dal disegno del profilo (tondo o “a margherita”) e dal tipo di foratura che in alcuni casi viene sostituita dalla baffatura.

Fori o baffi non sono però determinati dall’estetica di chi produce i dischi, ma da attenti studi termodinamici.

Questo per consentire il massimo scambio termico e per aiutare a rimuovere il materiale d’attrito consumato dalle pastiglie, evitando la loro vetrificazione.

Da questa tipologia di lavorazione si ottiene un altro beneficio, ovvero la miglior evacuazione dell’acqua in situazioni di pioggia e vapori prodotti dalle pastiglie.

I dischi freno inoltre possono non avere una forma circolare, ma presentare un profilo della pista frenante intagliato o ondulato.

Il bordo, nel secondo caso, lavora allo stesso modo delle baffature e dei fori andando a pulire le pastiglie e aumentando gli spigoli d’attacco pastiglia/disco.

Questa tipologia viene utilizzata soprattutto per l’off-road.

Nonostante ciò, già si iniziano a vedere anche nel mondo delle moto stradali di alte prestazioni.

Posso sostituire i dischi freno classici con quelli a margherita?

La risposta sarebbe sì, con al fianco un grande “ma…”.

Si possono sostituire i freni a disco optando per quelli a margherita, ovviamente stando attenti alle misure e compatibilità varie.

Il fatto è che si andrebbe a perdere il fascino classic vintage che contraddistingue la maggior parte delle Mutt.

Nel mondo Mutt possiamo però trovare questi dischi freno a margherita solo sul modello Razorback (250cc).

In tutti gli altri modelli, entrambi i freni a disco sono infatti di tipo “classico”.

Credit photo by Iea Stoessel, Nick Mercer